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Fondazione Sella, video!

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Fondazione Sella, video!

In un caldo fine pomeriggio di luglio, Obiettivo Sabato ha avuto il privilegio di partecipare ad un’interessantissima visita guidata alla Fondazione Sella, nella sua sede di Via Corradino Sella 10 a Biella.

Accolti dalla gentile e disponibile Presidente Angelica Sella, e dal paziente archivista Andrea Pivotto, abbiamo compiuto un vero e proprio tuffo nella storia della fotografia, attraverso i libri, le stampe, ma soprattutto le preziosissime lastre fotografiche scattate da Vittorio Sella, e da altri fotografi dell’epoca, che la Fondazione nel tempo ha acquisito.

Nata nel 1980, la Fondazione ha come scopo la raccolta e la conservazione dell’ingente patrimonio dei discendenti di Bartolomeo Cravello Sella fin dalla fine del XVI secolo, ma anche quello di raccogliere, conservare e valorizzare documenti, materiale documentario e pubblicazioni di carattere biellese e piemontese, e come sempre accade dalle nostre parti, è conosciuta e frequentata più che da biellesi, da appassionati di fotografia e montagna di tutto il mondo.

La biblioteca conserva più di 20.000 opere consultabili dai ricercatori. Le aree tematiche sono storia, storia economica, arte, linguistica, geologia, storia dell’alpinismo, geografia esplorativa e fotografia, riferite in particolare a Biella e alle aree circostanti, ma anche generalmente ad altre regioni italiane, in particolare Sardegna e Liguria.

Ma è la fototeca il “piatto forte” del tesoro della Fondazione!

Un vero e proprio patrimonio di inestimabile valore storico e scientifico costituito da più di un centinaio di fondi e sottostanti serie fotografiche, alcuni in possesso della famiglia sin dalla seconda metà dell’Ottocento. Le raccolte principali sono quelle di Vittorio Sella, del fratello Erminio, di Giuseppe Venanzio, di Venanzio, di Cesare Sella, dello Studio fotografico Rossetti, con oltre 500.000 mila lastre, di Vittorio Besso, il primo ad aprire uno studio fotografico a Biella, nel 1859. Di particolare interesse la raccolta Ferrari con le sue 30.000 fotografie, tutte incentrate sull’arco alpino, dalle Marittime alle Giulie. Sono inoltre conservati dalla Fondazione strumenti fotografici, un’antica camera oscura con ingranditore a luce solare, carte (lettere, diari e documenti) e letteratura d’argomento.

Dagherrotipo

Una vera e propria meraviglia per noi appassionati di una fotografia che in oltre cento anni ha compiuto passi da gigante, ma che conserva ancora intatti i principi base per ottenere una buona immagine: l’interpretazione della luce, l’esposizione e la composizione, concetti che è semplicemente incredibile ritrovati impressi in lastre di vetro, che per giunta hanno attraversato montagne a dorso di mulo, o sulle spalle degli uomini.

Visitate il sito: www.fondazionesella.org , e quando potrete, andate a visitarla: proverete sicuramente emozioni uniche, come le abbiamo provate noi.

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