Le risaie
La storia del riso vede la sua prima comparsa nelle terre vercellesi intorno al 500 e nel corso dei secoli ha conosciuto momenti di espansione che hanno fatto migrare la popolazione dalle montagne per cercare lavoro in risaia, ad altri dove il pericolo delle malattie e della malaria in particolare ne hanno ridotto drasticamente la coltivazione.
L’ultimo e più importante impulso in termini recenti viene dato da Camillo Benso Conte di Cavour che ne promuove la diffusione e introduce nuove tecniche di coltivazione.
Le risaie vengono allagate nei mesi di aprile e maggio e la loro crescita viene monitorata costantemente; la maturazione delle spighe dipende infatti da una corretta ossigenazione dovuta al ricambio dell’acqua e una temperatura costante nelle escursioni termiche.
In passato in estate i campi venivano invasi dalle mondine che si occupavano di estirpare manualmente le erbacce in mezzo al riso; il miglioramento delle tecniche di coltivazione e diserbo hanno via via soppiantato il lavoro di queste preziose fanciulle che allietavano i campi con i loro canti.
Chi si aspetta un ambiente immobile e monotono rimarrà sorpreso nel constatare che nei campi vive una varietà numerosissima di volatili che qui trovano nutrimento per la loro sopravvivenza.
Oggi passeggiando tra i campi possiamo ammirare specchi d’acqua che moltiplicano l’ambiente circostante, specchi di cielo che si tingono di rosso al tramonto, miraggi di poderi capovolti, nuvole impigliate tra i germogli, in un’atmosfera onirica che muta costantemente.
Le risaie, alcune immagini…….