La Pianura Biellese è caratterizzata da paesaggi agrari ed ambienti insediativi fortemente differenziati, e si può dividere in due grandi aree.
Le Risaie: la pianura biellese fa parte della principale area di produzione risicola europea che, per esigenze agricole, viene allagata in primavera trasformandosi in un immenso specchio d’acqua di notevole effetto paesaggistico, che diventa un mare di verde al crescere del riso in estate, e di un intenso giallo oro all’inizio dell’autunno..
La Baraggia: un’ampia zona pianeggiante non insediata, leggermente rialzata rispetto alle circostanti piane agricole. La zona, per lo più arida, è caratterizzata da una enorme permeabilità del terreno e dallo scorrimento in profondità delle acque.
I comuni compresi in questa galleria sono: Benna, Borriana, Candelo, Castelletto Cervo, Cavaglià, Cerrione, Gaglianico, Gifflenga, Massazza, Mottalciata, Ponderano, Salussola, Sandigliano, Verrone, Villanova Biellese.
Il comune di Salussola si trova tra i confini occidentali della Pianura Padana e le ultime propaggini sud-orientali della collina della Serra d'Ivrea, sul lato biellese, ai confini sud-orientali della Riserva della Bessa e attraversato dal torrente Elvo. Salussola è uno dei pochi Comuni del Biellese che abbia il territorio configurato in due distinte conformazioni: collinare e di pianura. La zona a monte che dirada verso le propaggini della Bessa, verso Zimone, Cerrione, è nettamente diversa dalla zona della piana ove le frazioni di Vigellio e di Arro hanno un'impronta agreste estensiva. Il toponimo deriverebbe dal diminutivo longobardo di sala, con le varianti salucula, salutiolam, salussula, ad indicare la presenza di una piccola curtes[4] padronale longobarda del VII secolo circa, in sostituzione di antichi insediamenti victimuli nel basso biellese, e sulla quale si formò via via il borgo. È infatti probabile che proprio nella frazione San Secondo, a nord-ovest sulla collina, fosse presente l'avamposto di Victimula, piccolo villaggio celtico antecedente al II secolo d.C., dove avvenne il martirio del suddetto santo sul finire del III secolo. In epoca romana, Salussola divenne un avamposto strategico e fortificato; veniva utilizzato come riserva aurifera delle estrazioni dei torrenti Olobbia ed Elvo, nella vicina Riserva della Bessa. Tuttavia, finite le riserve aurifere, il borgo perse parzialmente di interesse. Fu poi ceduta da Carlo III il Grosso a favore del Capitolo di Vercelli e, nel XII secolo, spartita tra i Conti di Biandrate e gli Avogadro di Cerrione, che la amministrarono sotto il Ducato di Savoia. È di questo periodo la cinta muraria medievale e la Porta urbica[5], come ingresso meridionale al borgo alto, chiamato Salussola monte. Poiché la posizione su cui sorgeva il borgo di Salussola era ritenuta, all’epoca, di rilevanza strategica, il vescovo di Vercelli ordinò, nel 1374-75, anche la costruzione o ricostruzione di una cinta muraria che circondava l’attuale monte. Essa aveva due porte, una a sud, o inferiore, e una a nord. La porta a sud è stata restaurata negli anni settanta, dato che il lato verso il paese era in parte crollato, invece la Porta urbica superiore, a nord, fu distrutta nell’Ottocento e ne rimangono scarsissime tracce. Approfittando di una bellissima giornata di sole e rinfrancati da un ottimo caffè presso il circolo locale ci siamo addentrati per le vie del paese scoprendo dei bellissimi scorci e degli altrettanto belli murales disseminati lungo le case. Vi proponiamo una carrellata dei nostri scatti e se volete avere ulteriori informazioni sulla Chiesa di Santa Maria Assunta e del suo campanile esplorato fino alla sua massima altezza… vi invitiamo a seguirci nelle prossime settimane quando usciremo con una galleria dedicata.