Con i suoi 19 chilometri, la Valle Cervo è la seconda vallata del Biellese per lunghezza. È anche conosciuta come “Valle di Andorno”, ma per i Biellesi è la valle del Cervo, perché è l’impetuoso torrente che ne ha scolpito la storia e favorito lo sviluppo. La parte superiore della vallata è denominata “La Bursch”, che nell’antica parlata locale indicava la casa; si presenta spigolosa e aspra, offrendo segni evidenti dell’azione del manto glaciale. La vegetazione è composta da alberi di grande fusto quali i faggi ed i castagni, che offrono bellissimi scorci dai punti più panoramici. Nella parte bassa della vallata, sono ancora presenti i tanti stabilimenti industriali lungo il torrente.
I comuni della vallata sono:
Andorno Micca, Campiglia Cervo, Miagliano, Piedicavallo, Pralungo, Ronco Biellese, Rosazza, Sagliano Micca, Tavigliano, Ternengo, Tollegno, Zumaglia.
Abbiamo scelto come copertina la lunga ciminiera della Filatura e Tessitura di Tollegno perché salendo da Biella, è impossibile non notarlo, e rendersi conto di quanto sia stato (nel tempo) importante questo stabilimento per l’economia del Paese, come di tutto il territorio biellese. Il nucleo originario risale al 1863, quando i fratelli Giuseppe Venanzio e Quintino Sella costruirono un edificio in stile “Manchesteriano”, che dopo alterne vicende ed un incendio, nel 1946 fu assorbito da quella che all’epoca era una delle più grandi filature del mondo, famosa per i suoi filati per aguglieria “Lana Gatto”, la Filatura di Tollegno appunto, che più avanti si ampliò secondo le più moderne soluzioni a shed. Tra le due fabbriche, che sono oggi un’unica azienda, è ancora visibile il villaggio operaio costruito tra l’inizio del Novecento e gli anni trenta. Poco più sopra c’è il Paese che custodisce la bella chiesa di San Germano, di origine settecentesca, con l’alto campanile terminato nel 1825 e l’Oratorio di San Rocco, edificato nel 1524 e dedicato ai Santi Fabiano, Sebastiano e Rocco, protettori dalla peste. Dopo numerosi rimaneggiamenti ha assunto le attuali forme nel 1642, con nuova dedica ai Santi Rocco e Carlo. Al suo interno è conservata una bella tela raffigurante la Vergine con Bambino, San Rocco e San Carlo Borromeo. Un po’ più defilata, quasi sulla sponda del torrente Cervo, si trova l’antica chiesa della Curavecchia, di origine altomedievale.
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