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Valle Elvo

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L’Alta Valle presenta un territorio tipicamente montano che si estende indicativamente dalle sorgenti in quota del torrente Elvo fino alla strada del “Tracciolino”, ideale linea divisoria tra aree insediate e paesaggio naturale. Valle aperta, con ampi pascoli, alpeggi e rifugi alpini in quota; i suoi versanti sono costellati da centri rurali. Dal paesaggio già tipicamente montano dell’alta valle, fatto di boschi intervallati da grandi pascoli verdi attraversati da corsi d’acqua purissima, si passa ad un territorio dove prevalgono le dolci colline che scendono dalla dorsale morenica per arrivare al lago di Viverone, accompagnate per alcuni tratti dal corso del torrente Elvo. La Bassa Valle è dunque caratterizzata da dolci colline e da importanti centri abitati per il loro carattere residenziale ed alcuni insediamenti produttivi.

I comuni della vallata sono: 

Camburzano, Donato, Graglia, Magnano, Mongrando, Muzzano, Netro, Occhieppo Inferiore, Occhieppo Superiore, Pollone, Sala Biellese, Sordevolo, Torrazzo, Zimone e Zubiena.

Riportiamo uno stralcio dal sito www.parrocchiaocchieppo.it La chiesa di San Clemente a Occhieppo Inferiore è una delle più antiche del Biellese e colloca le proprie origini prima del Mille; è costruita accanto a quella che era una delle più importanti vie di comunicazione, già di origine romana, di cui rimane il nome “Strada Vecchia per Ivrea”. Divenne col tempo un piccolo Santuario dedicato alla SS. Vergine a cui cominciarono ad accorrere sempre più numerosi i fedeli, anche dai paesi vicini, per le frequenti grazie ottenute tanto che nel 1596 fu inviato ad Occhieppo, da parte del Vescovo di Vercelli, il Pievano di Cavaglià per condurre un’indagine su grazie e miracoli operati dalla Madonna. In seguito la Chiesa venne portata allo stato attuale, con le navate divise da colonne in pietra con artistica facciata, nel 1683 venne iniziato il campanile, nel 1725 venne ulteriormente alzato e nel 1744 vengono spese £ 5 per la croce sul campanile. Nel 1767 inizia la “fabbrica “della Sacrestia ma purtroppo nell’eseguire i lavori due degli affreschi del Coro vengono “tagliati” per far posto alle porte. La Rivoluzione Francese sembra azzerare la storia di San Clemente, tanto che non si hanno più notizie certe fino al 1883 anno in cui si riprende, a cura di un Comitato, a celebrare la festa della Natività di Maria Vergine così come viene celebrata oggi. Fu il Comitato che nel 1900 acquistò l’Organo Ramasco Fagnani che sino ad allora aveva suonato negli ampi spazi della Basilica di San Sebastiano a Biella. In questi ultimi anni si è affrontato il suo restauro, ad opera dell’organaro svizzero Thomas Walti con la supervisione della Commissione Arte Sacra della Diocesi e della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici e il 26 Settembre 1998, con una solenne e molto partecipata cerimonia, l’Organo è tornato a riempire con i suoi suoni e le sue armonie la nostra antica Chiesa di San Clemente. La cascina annessa alla Chiesa è parte integrante di essa essendo stata costruita come abitazione del Cappellano e, più tardi, degli Eremiti che erano i custodi della Chiesa; grazie alla collaborazione di diversi Enti ed Associazioni la cascina ora è rinata divenendo sede dell’Ecomuseo dell’Arte Organaria e di altre realtà ambientali, culturali e tradizionali.

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