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Valle Oropa

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In questa valle troviamo natura, arte, religione e montagna; è caratterizzata dalla presenza del Santuario più importante di tutto l’arco alpino, legato al culto della Madonna nera. Situato in una suggestiva conca a 1.200 metri di quota e distante 11 chilometri da Biella. Il complesso del Santuario richiede tempo e pazienza, ma in cambio svelerà i suoi tesori, e la sua spiritualità toccherà l’anima di ognuno. Se tutto questo non bastasse, adiacente al Santuario, si estende il Sacro Monte, recentemente riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, con le sue dodici storiche cappelle dedicate alla vita della Vergine, popolate da statue in terracotta a grandezza naturale.

Durante le nostre esplorazioni in lungo e in largo per il Biellese non potevamo perderci il leggendario percorso della tranvia che collegava Biella a Oropa. Accompagnati da Fabrizio Calatti, una guida tanto esperta quanto affabile, siamo partiti dalla località Favaro e dopo aver attraversato un tratto di strada asfaltata in rigorosa fila indiana, ci siamo addentrati nel bosco per iniziare la nostra avventura. Lungo il cammino, i cartelli informativi segnalano le varie stazioni e l'altitudine raggiunta. Abbiamo imparato a riconoscere le tracce metalliche ancora presenti lungo la via, lasciando che la nostra immaginazione ci riportasse indietro nel tempo, ad un’epoca in cui i pascoli si estendevano dove oggi si estende il bosco. La pendenza del tracciato era ed è del 7% fino all’arrivo e, per superare un punto particolarmente ripido, è stata costruita la galleria che si può percorrere ancora oggi. Questa galleria, con il suo percorso elicoidale, consentiva al tram di salire agevolmente. Abbiamo attraversato il famoso ponte dei tre archi visibile anche dalla strada e dopo un ultimo tratto asfaltato, siamo tornati sul sentiero che ci ha condotto a destinazione solcando un piccolo tratto dei binari che ci ha portato al vagone che fa ancora bella mostra di sé accanto alle mura dell’ingresso al santuario. La fatica è stata premiata con un’abbondante razione di polenta concia, come nella migliore tradizione biellese. Un viaggio nella storia che ci ha permesso di scoprire aneddoti e curiosità del “trenino” che dal 1911 al 1958 ha trasportato generazioni di adulti e bambini fino al santuario di Oropa.

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