info@obiettivosabato.it

Valsessera

Created with Sketch.

La Valsessera, che si estende sul versante nord della strada Panoramica Zegna, è un territorio ricco di boschi e di pascoli, con un panorama straordinario che si estende fino al Monte Rosa. La parte più a monte, priva di centri abitati, è caratterizzata dalla presenza di alcuni alpeggi, come le graziose baite dell’Artignaga, frequentati nel periodo estivo dai pastori, che ancora oggi compiono le vie della transumanza attraverso le “bocchette”, ossia gli avvallamenti che consentono il passaggio con il bestiame. Il territorio dell’Oasi Zegna e della Valsessera inoltre è geologicamente interessante per la presenza di una faglia che attraversa da ovest a est tutte le Alpi, la Linea Insubrica, che rappresenta la zona di contatto tra l’antico continente europeo e l’antico continente africano. Le due piattaforme, entrate in collisione circa 100 milioni di anni fa, hanno determinato la formazione della catena alpina. Sul territorio sono visibili diverse formazioni rocciose, tra cui la sienite della Balma, nella Valle del Cervo, da sempre utilizzata localmente come materiale da costruzione e impiegata anche all’estero per opere illustri, come il basamento della Statua della Libertà a New York. Infine, nell’area che comprende l’Oasi Zegna, la Valsesia e Valsessera, fino a lambire il Lago Maggiore, è possibile vedere il fossile di un supervulcano unico al mondo. In campo internazionale, la Valsessera è conosciuta come produttrice di lane e fibre di altissima qualità.

 

I comuni della vallata sono:

Ailoche, Caprile, Casapinta, Coggiola, Crevacuore, Portula, Pray, Sostegno, Valdilana.

Fanno parte della vallata anche i comuni di Guardabosone e Postua, che però sono in provincia di Vercelli.

La conca dei rododendri si trova nell’Oasi Zegna, nel comune di Trivero e ogni anno tra maggio e giugno si trasforma in una tavolozza di colori di una bellezza straordinaria. Negli anni ‘20 Ermenegildo Zegna fece piantumare migliaia di conifere, azalee, ortensie e rododendri, che nel tempo hanno formato la splendida conca che oggi possiamo ammirare. Questa scenografica valletta ha assunto la fisionomia attuale negli anni ‘60 grazie al grande architetto paesaggista Pietro Porcinai, che operò a Trivero tra il 1959 e il 1979, e all’intervento dell’architetto Paolo Pejrone, autore della recente ristrutturazione. Qui si trova l’installazione di Dan Graham “Two Way Mirror / Hedge Arabesque" è una struttura in acciaio e vetro a rifrazione differenziata, che avvolge i visitatori in un gioco di riflessi, moltiplicandone gli sguardi sul paesaggio circostante. Non ci resta che percorrere i sentieri che la attraversano e posare lo sguardo sulle splendide corolle variopinte; i toni del bianco, del rosa, del fucsia e del viola si sovrappongono moltiplicando la loro bellezza. Soffermiamoci sulle sfumature dei petali, scendendo a contemplare l’interno del fiore fino ad ammirare la delicatezza dei pistilli; scopriremo l’infinitamente piccolo che ci stupirà con un caleidoscopio di colori che si mostreranno solo ad uno sguardo attento.

Commenta/Rispondi